Complesso di grotte sospese Grotta Scura – Grotta Del Mortaio
Rilevanza: Nazionale
Valore del Geosito: Geoturistico
Tipo: Di interesse geomorfologico
Valore del Geosito: Geoturistico
Tipo: Di interesse geomorfologico
Per comprendere l'importanza di questo geosito bisogna fare un viaggio indietro nel tempo quando la Maiella era già emersa, continuava a sollevarsi, ed i fiumi scorrevano sui versanti erodendo i sedimenti calcarei (datati tra 28 e 5 milioni di anni fa). Proprio sui calcari avviene il fenomeno del carsismo dove l'acqua, come un paziente scultore, realizza doline, inghiottitoi, grotte sotterranee, ma anche canali e condotte carsiche come nel caso di Grotta Scura e Grotta del Mortaio. Mentre la Maiella si sollevava, il Fiume Orta continuava a scorrere ed erodere fino ad incontrare le condotte carsiche che vennero letteralmente tagliate. La morfologia che ne deriva è quella che si osserva proprio qui difronte: un imponente ingresso di una grotta-canale sospesa sulla valle. Il fiume continuò ad erodere tagliando altre condotte carsiche creando anche l'ingresso di Grotta del Mortaio che si trova a quota più bassa. La grotta Scura e la grotta del Mortaio (non accessibile) risultano quindi sospese sulla sottostante attuale valle dell'Orta. In tutto si contano 3 ordini di grotte sospese che testimoniano le fasi di sollevamento e incisioni delle gole.
La Grotta Scura è lunga 350m di cui i primi 80 visitabili liberamente e la restante parte fruibile solo con visite guidate di tipo speleoturistico autorizzate dall'Ente Parco. La temperatura interna non è costante ma molto influenzata dall'ampia circolazione d'aria dovuta alle numerose aperture.
Dopo aver percorso l'ampia galleria principale, che segue l'andamento di due direttrici di faglia, si arriva in un'ampia sala che custodisce un tesoro per i geologi: i depositi alluvionali del Fiume Orta risalenti a circa 100mila anni fa, questi, testimoniano che all'epoca il fiume e la grotta si trovavano alla stessa quota e la grotta/condotta fungeva da trappola per i limi e le sabbie che il fiume trasportava.
All'interno della grotta si osservano i dolicopodi, “cavallette di grotta”, ma anche altri insetti e alcuni ragni provenienti dall'esterno. Sporadica è la presenza di pipistrelli.
L'uomo e la grotta custodiscono un rapporto di ancestrale memoria, sono stati rinvenuti frammenti di ceramica del Neolitico, dell'Età del Bronzo e dell'Età del Ferro. Una breccia ossifera al fondo della grotta ha restituito resti di Homo e di artiodattili.
La Grotta Scura è lunga 350m di cui i primi 80 visitabili liberamente e la restante parte fruibile solo con visite guidate di tipo speleoturistico autorizzate dall'Ente Parco. La temperatura interna non è costante ma molto influenzata dall'ampia circolazione d'aria dovuta alle numerose aperture.
Dopo aver percorso l'ampia galleria principale, che segue l'andamento di due direttrici di faglia, si arriva in un'ampia sala che custodisce un tesoro per i geologi: i depositi alluvionali del Fiume Orta risalenti a circa 100mila anni fa, questi, testimoniano che all'epoca il fiume e la grotta si trovavano alla stessa quota e la grotta/condotta fungeva da trappola per i limi e le sabbie che il fiume trasportava.
All'interno della grotta si osservano i dolicopodi, “cavallette di grotta”, ma anche altri insetti e alcuni ragni provenienti dall'esterno. Sporadica è la presenza di pipistrelli.
L'uomo e la grotta custodiscono un rapporto di ancestrale memoria, sono stati rinvenuti frammenti di ceramica del Neolitico, dell'Età del Bronzo e dell'Età del Ferro. Una breccia ossifera al fondo della grotta ha restituito resti di Homo e di artiodattili.
Focus e/o curiosità sul geosito:
La grotta è stata rifugio per l'uomo anche in tempi recenti, la popolazione locale vi si rifugiò durante l'ultima guerra mondiale, e l'esercito tedesco vi installò una batteria antiaerea per colpire l'aviazione alleata che andava a bombardare lo stabilimento di Piano d'Orta occupato dai tedeschi e dove vi erano produzioni per l'industria bellica.
La grotta è stata rifugio per l'uomo anche in tempi recenti, la popolazione locale vi si rifugiò durante l'ultima guerra mondiale, e l'esercito tedesco vi installò una batteria antiaerea per colpire l'aviazione alleata che andava a bombardare lo stabilimento di Piano d'Orta occupato dai tedeschi e dove vi erano produzioni per l'industria bellica.
Traduttore