Nevai perenni e forre di Valle dell'Inferno e Valle di Selvaromana
Rilevanza: Regionale
Valore del Geosito: Geoturistico, Scientifico
Tipo: di interesse Geomorfologico
Valore del Geosito: Geoturistico, Scientifico
Tipo: di interesse Geomorfologico
Le valli dell'Inferno e di Selvaromana costituiscono due degli ambienti più suggestivi e severi del massiccio della Maiella, caratterizzati dalla presenza di forre profonde, microclimi freddi e persistenti accumuli nevosi. Le loro incisioni, strette e incassate all'interno delle potenti successioni calcaree, sono il risultato dell'azione combinata dell'erosione fluviale, dei processi gravitativi e della particolare conformazione strutturale del massiccio, che favorisce la formazione di gole ripide e ombrose. In questi contesti si sviluppano nevai perenni o semi-perenni, alimentate dal clima rigido, dall'elevata altitudine e dalla morfologia delle forre che trattengono neve e ghiaccio anche durante la stagione estiva. Le pareti alte e poco soleggiate, insieme ai canaloni stretti, contribuiscono a mantenere temperature costantemente più basse rispetto alle aree circostanti, creando microambienti nivali unici. Questi accumuli nivali modellano il fondovalle, favoriscono fenomeni di crioclastismo e influenzano l'idrologia locale, con la presenza di sorgenti temporanee e ruscellamenti alimentati dalla fusione tardiva della neve. La vegetazione riflette queste condizioni estreme, con la presenza di specie adattate ai microclimi freddi, alla scarsa luce e all'umidità persistente delle gole.
Per il loro valore geologico, climatico e naturalistico, queste valli rappresentano geositi di grande interesse scientifico e didattico, ideali per lo studio dei processi nivali residui dell'Appennino, delle dinamiche delle forre e delle relazioni tra microclima e morfologia d'alta quota.
Per il loro valore geologico, climatico e naturalistico, queste valli rappresentano geositi di grande interesse scientifico e didattico, ideali per lo studio dei processi nivali residui dell'Appennino, delle dinamiche delle forre e delle relazioni tra microclima e morfologia d'alta quota.
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