Sorgenti di petrolio del torrente Arolle
Rilevanza: Internazionale,
Valore: Geoturistico, Educativo, Scientifico
Tipologia: Di interesse idrominerale
Valore: Geoturistico, Educativo, Scientifico
Tipologia: Di interesse idrominerale
…si vedono dapprima guizzare
in seno all'acqua, limpidissima come dei neri serpenti…
Così l'abate geologo Antonio Stoppani ne “Il Bel Paese” 1873 descriveva le sorgenti di petrolio di Tocco da Casauria. Questo eccezionale sito ha destato l'attenzione degli studiosi sin da tempi antichi, già nel 1482 Flavio Biondo, nella sua opera “Italia Illustrata” attesta che tedeschi e ungheresi “colligunt et asportant” (raccolgono e asportano) petrolio presso il castello di Cantalupo, vicino a Tocco da Casauria, in quanto reputato avere virtù medicamentose. Il petrolio ricavato dalle sorgenti di Tocco da Casauria veniva utilizzato nella produzione di asfalti, pece navale, vernici nere e Toccolina ovvero un olio per l'illuminazione pubblica che fu esportato con successo in tutta Italia.
Dal punto di vista geologico il petrolio si genera nella roccia madre dove in milioni di anni la materia organica si accumula e trasforma, una volta formatosi il petrolio migra attraverso rocce permeabili e porose fino a stabilirsi nella roccia serbatoio o “reservoir” che, come una spugna, immagazzina gli idrocarburi. I calcari del Morrone rappresentano la roccia serbatoio, il petrolio viene a giorno portato dall'acqua che infiltrandosi nei calcari lo trasporta in superficie. Una volta affiorato, quest'ultimo veniva inizialmente raccolto nelle vasche di decantazione che potrete osservare nella parte terminale del sentiero. Molte sono le società italiane ed estere che dalla metà dell'Ottocento hanno intrapreso opere di perforazione petrolifera nell'area di Tocco da Casauria.
Focus e/o curiosità sul geosito:
A Tocco da Casauria vi fu realizzato il primo pozzo petrolifero d'Italia perforato con sistemi meccanici e macchine a vapore, era il 1863 solo 5 anni dopo la costruzione del primo pozzo di petrolio della storia negli USA.
in seno all'acqua, limpidissima come dei neri serpenti…
Così l'abate geologo Antonio Stoppani ne “Il Bel Paese” 1873 descriveva le sorgenti di petrolio di Tocco da Casauria. Questo eccezionale sito ha destato l'attenzione degli studiosi sin da tempi antichi, già nel 1482 Flavio Biondo, nella sua opera “Italia Illustrata” attesta che tedeschi e ungheresi “colligunt et asportant” (raccolgono e asportano) petrolio presso il castello di Cantalupo, vicino a Tocco da Casauria, in quanto reputato avere virtù medicamentose. Il petrolio ricavato dalle sorgenti di Tocco da Casauria veniva utilizzato nella produzione di asfalti, pece navale, vernici nere e Toccolina ovvero un olio per l'illuminazione pubblica che fu esportato con successo in tutta Italia.
Dal punto di vista geologico il petrolio si genera nella roccia madre dove in milioni di anni la materia organica si accumula e trasforma, una volta formatosi il petrolio migra attraverso rocce permeabili e porose fino a stabilirsi nella roccia serbatoio o “reservoir” che, come una spugna, immagazzina gli idrocarburi. I calcari del Morrone rappresentano la roccia serbatoio, il petrolio viene a giorno portato dall'acqua che infiltrandosi nei calcari lo trasporta in superficie. Una volta affiorato, quest'ultimo veniva inizialmente raccolto nelle vasche di decantazione che potrete osservare nella parte terminale del sentiero. Molte sono le società italiane ed estere che dalla metà dell'Ottocento hanno intrapreso opere di perforazione petrolifera nell'area di Tocco da Casauria.
Focus e/o curiosità sul geosito:
A Tocco da Casauria vi fu realizzato il primo pozzo petrolifero d'Italia perforato con sistemi meccanici e macchine a vapore, era il 1863 solo 5 anni dopo la costruzione del primo pozzo di petrolio della storia negli USA.
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