La Grotta del Cavallone e la Grotta del Bove
Rilevanza: Nazionale
Valore del Geosito: Geoturistico, Scientifico, Educativo
Tipo: di interesse Geomorfologico
Le Grotte del Cavallone-Bove, di origine carsica, sono un geosito di interesse turistico e speleologico che si apre nel versante settentrionale della Valle di Taranta e si sviluppano per più di due chilometri orizzontalmente lungo la direzione degli strati orientati NNE-SSW si dividono in una galleria principale e tre diramazioni secondarie. Esse sono le cavita carsiche visitabili più alte in quota d'Europa (1.500 m s.l.m. circa nel punto di massima elevazione), raggiungibili con una cestovia.
Una volta entrati, si rimane affascinati dalle complesse strutture e forme la cui genesi e da mettere in relazione con la lenta, ma progressiva azione erosiva delle acque che, penetrando nel sottosuolo, erodono i sedimenti carbonatici, originando le cavita carsiche dai nomi piuttosto bizzarri (Sala di Aligi, Sala di Budda, Sala degli Elefanti, Teste d'Indiani, Sala delle Statue, Sala dei Prosciutti, Sala delle Campane ecc…), da cui traggono origine le stupende concrezioni di stalattiti (pendenti dal “soffitto” della grotta) e stalagmiti (sviluppate verso l'alto dal “pavimento” delle sale).
Valore del Geosito: Geoturistico, Scientifico, Educativo
Tipo: di interesse Geomorfologico
Le Grotte del Cavallone-Bove, di origine carsica, sono un geosito di interesse turistico e speleologico che si apre nel versante settentrionale della Valle di Taranta e si sviluppano per più di due chilometri orizzontalmente lungo la direzione degli strati orientati NNE-SSW si dividono in una galleria principale e tre diramazioni secondarie. Esse sono le cavita carsiche visitabili più alte in quota d'Europa (1.500 m s.l.m. circa nel punto di massima elevazione), raggiungibili con una cestovia.
Una volta entrati, si rimane affascinati dalle complesse strutture e forme la cui genesi e da mettere in relazione con la lenta, ma progressiva azione erosiva delle acque che, penetrando nel sottosuolo, erodono i sedimenti carbonatici, originando le cavita carsiche dai nomi piuttosto bizzarri (Sala di Aligi, Sala di Budda, Sala degli Elefanti, Teste d'Indiani, Sala delle Statue, Sala dei Prosciutti, Sala delle Campane ecc…), da cui traggono origine le stupende concrezioni di stalattiti (pendenti dal “soffitto” della grotta) e stalagmiti (sviluppate verso l'alto dal “pavimento” delle sale).
Gli studi recenti di carattere geologico-strutturale hanno evidenziato che la disposizione e il collasso di alcune stalattiti sono in stretta relazione con i sistemi di fratture e faglie, orientati E-W, NW-SE e NE-SW, riconducibili anche a eventi sismici del Pleistocene superiore e, probabilmente, collegati anche con gli eventi sismici storici del 1456, 1706 e 1933 che hanno interessato l'area della Maiella.
Altre ricerche di carattere speleologico condotte negli ultimi anni nelle Grotte del Cavallone-Bove hanno scoperto la presenza di minerali quali il gesso (CaSO4・2H2O), associato ad altri minerali del gruppo dei solfati (alunite e jarosite), degli ossidi (rutilo, ilmenite, magnetite) e degli idrossidi (goethite, brucite, gibbsite), suggerendo una chiara origine idrotermale di questi minerali.
Altre ricerche di carattere speleologico condotte negli ultimi anni nelle Grotte del Cavallone-Bove hanno scoperto la presenza di minerali quali il gesso (CaSO4・2H2O), associato ad altri minerali del gruppo dei solfati (alunite e jarosite), degli ossidi (rutilo, ilmenite, magnetite) e degli idrossidi (goethite, brucite, gibbsite), suggerendo una chiara origine idrotermale di questi minerali.
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