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Bauxiti di Rava Del Ferro

Rilevanza: Nazionale
Valore: Geoturistico, Scientifico, Educativo
Tipo: Di interesse stratigrafico

La lingua di terreno rossastro che si snoda lungo questo aspro versante, sul cammino verso Monte Amaro (la vetta più alta del Geoparco, 2.793 m), è conosciuta come Rava del Ferro.
Qui affiorano antiche rocce risalenti al Cretacico, quando la Maiella non era ancora una montagna ma un mare simile alle attuali Bahamas: acque basse, calde e pullulanti di vita. In quell'ambiente si accumularono enormi quantità di sedimenti carbonatici, soprattutto calcari, che col tempo hanno formato uno spessore di circa 2 chilometri che ora ritroviamo emerso in seguito a spinte tettoniche, ed è proprio la montagna che osserviamo oggi!
All'interno di queste rocce si conservano ancora i resti di organismi marini che popolavano quei fondali: gasteropodi, animali bentonici e le nerinee, piccole lumache di mare oggi estinte, vissute tra il Giurassico e il Cretacico.
Accanto ai calcari, si notano le rocce più rossastre che danno il nome a questo luogo. Il termine rava indica un canalone detritico, mentre ferro richiama il colore rosso vivo di queste litologie. Sono le bauxiti, rocce residuali ricche di ossidi di ferro e idrossidi di alluminio, formatesi quando la piattaforma carbonatica emerse ed ebbe lunghi periodi di esposizione agli agenti atmosferici. L'alterazione e la carsificazione delle rocce preesistenti portarono così alla comparsa delle bauxiti.
All'interno di esse si trovano spesso piccole concrezioni tondeggianti formate da strati concentrici di minerali attorno a un nucleo, modellate poi dal trasporto in acqua.
Non si tratta solo di una curiosità geologica: nei primi decenni del Novecento, queste rocce furono sfruttate da piccole attività minerarie per l'estrazione dell'alluminio.