GEOSITI
percorso: Home > GEOSITI > Geositi

Calcari a lithotamni e Miniera di bitume dell’Iconicella

Rilevanza: Nazionale
Valore: Scientifico, Educativo
Tipo: Di interesse stratigrafico

La miniera dell'Iconicella , conosciuta anche come miniera Cunicella sulle Riviste del Servizio minerario, è parte del sistema del Bacino minerario della Maiella Settentrionale. Questo geosito non è soltanto un luogo geologico, ma un frammento di memoria collettiva: qui per oltre un secolo i minatori hanno estratto il bitume, chiamato anche pece, lasciando un'impronta profonda nella storia e nell'identità della comunità locale. L'attività estrattiva iniziò a metà Ottocento e proseguì fino agli anni '50.
Il bitume nasce da una lunga storia geologica: la materia organica marina (soprattutto fitoplancton, il cibo delle balene) con il tempo e sotto pressione si è trasformata in idrocarburi all'interno della cosiddetta roccia madre. Col passare del tempo, la roccia madre è stata sepolta da strati di sedimenti sempre più spessi: in profondità la pressione e la temperatura aumentano, e intorno agli 80 °C la materia organica si trasforma in petrolio. A questo punto si verifica il processo noto come “migrazione degli idrocarburi” : come l'olio che galleggia sull'acqua, il petrolio risale attraverso i minuscoli pori delle rocce, fino a raggiungere rocce più permeabili capaci di accoglierlo, le cosiddette rocce serbatoio (o reservoir), rappresentate in quest'area dai Calacari a lithotamni. Quando il petrolio riesce a raggiungere la superficie, si trasforma a contatto con l'aria in bitume. È proprio questa sostanza che i minatori estraevano nelle gallerie dell'Iconicella.
Oggi la Maiella è considerata un laboratorio naturale unico al mondo: altrove i reservoir si trovano a centinaia di metri di profondità, mentre qui affiorano in superficie. Per questo geologi da tutto il pianeta vengono a studiare la montagna: la Maiella stessa è un gigantesco serbatoio affiorante di idrocarburi, un manuale di geologia scritto nella roccia.